Fusakichi Omori

Fukui 30 ottobre 1868 - Tokyo 8 novembre 1923
È il padre della sismologia giapponese e uno dei maggiori protagonisti della sismologia del suo tempo.

s 01349 01Laureatosi nel 1890 al Dipartimento di fisica del Collegio Imperiale di Tokio, nel 1892 divenne membro dell’Imperial Earthquake Investigation Commission (IEIC), creato dopo il terremoto di Mino-Owari del 1891. Nel 1894 visitò la Germania e l’Italia, allora al centro di importanti sviluppi in campo sismologico, e, dopo una rapida carriera accademica, divenne uno dei maggiori sismologi del suo tempo.

È di quest’anno, a partire dai dati del terremoto di Mino-Owari, la formulazione della legge di decadimento del numero di repliche di un terremoto che porta il suo nome. Continuando la tradizione avviata da J. Milne, T. Gray e J. Ewing, egli contribuì alla sismologia strumentale con l’invenzione di un sismografo a pendolo orizzontale, che ispirò la realizzazione di numerosi strumenti prodotti in Germania, Italia e Spagna. Studiò sul campo numerosi terremoti in Giappone e all’estero, fra i quali il terremoto dello stretto di Messina del 28 dicembre 1908. Nel 1904 completò un catalogo dei terremoti del Giappone e, sulla base dello studio di terremoti più forti o distruttivi del suo Paese, arrivò alla conclusione che essi avvenivano successivamente lungo sottili linee, in luoghi non precedentemente interessati da terremoti. Questa può essere considerata un’anticipazione dell’attuale ipotesi del gap sismico.

L’1 settembre 1923, mentre era in visita all’Osservatorio di Riverview nell’ambito del 2nd Pan-Pacific Scientific Congress a Sydney, si trovò a fianco del sismografo che stava registrando il terremoto distruttivo di Tokio. Nel corso del precipitoso rientro a Tokio, si ammalò gravemente di tumore al cervello, di cui morì nel novembre successivo. Contribuì alla fondazione della sismologia moderna con oltre 200 pubblicazioni di cui 111 in inglese e 103 in giapponese.