IDEAZIONE

i 030000 01Fra il dicembre 1881 e il gennaio 1882 Velletri fu interessata da un’intensa attività sismica caratterizzata da circa 200 scosse leggere, ma frequenti, che rivelarono i limiti del nuovo sismografo Galli. Lo scienziato veliterno, nel descriverlo, scrisse: «Io allora mi serviva d’un sismografo, che feci costruire nella primavera del 1879, prontissimo e molto esatto quando i fenomeni non tornano a troppo breve intervallo: ma dovetti riconoscerne la insufficienza, dipendente dalla necessità di rimontarlo dopo ciascuna scossa, cosicchè un certo numero di quei piccoli moti andava senza dubbio perduto. Mi venne dunque il desiderio di apparecchiare un altro sismografo a registrazione continua, e mi posi subito a studiare varii sistemi meccanici che mi parvero successivamente più adatti».

Queste considerazioni spinsero Galli a realizzare uno strumento registratore più complesso che chiamò sismodinamografo.

Funzionamento

Due sono le novità di questo strumento rispetto al precedente: il sistema di registrazione in continuo e una sorta di sistema di smorzamento ante litteram. Cinque furono le condizioni a cui doveva soddisfare il nuovo strumento nelle intenzioni del suo progettista, che qui riassumiamo: a) che si dimostrasse sensibile a una risposta immediata e senza limiti di numero di scosse conseguenti; b) che cessasse di vibrare assai presto, perché non si confondessero i moti dovuti a due o più scosse distinte, occorse in breve successione; c) che fosse sensibile, registrando anche le scosse più leggere; d) che registrasse tracce proporzionati alla intensità delle scosse; e) che facesse distinguere i moti orizzontali da quelli verticali.

Diffusione e note

Benché Galli abbia pubblicato per la prima volta la descrizione dello strumento nel 1884, certamente l’aveva già in funzione in precedenza, anche se solo in forma prototipale, come si evince da una lettera a Denza del 7 settembre 1882 quando parla di curve da esporsi: «Grazie infinite della sua ultima, mandai a Napoli le conclusioni il giorno 31 d’agosto. Sto lavorando per le curve da esporsi. Quelle degli urti sismici minimi sono stupende. Vedrà […] se ella vuole fare accompagnare l’inno del concerto municipale, come mi disse, bisogna far fare la riduzione».

Esemplari di questo strumento funzionarono oltre che a Velletri, all'Osservatorio Geodinamico dell'Aquila e alla Specola Vaticana.

Scgeda tecnica

Dimensioni: 40x50x71cm
Materiali: ottone, ferro, ferro magnetizzato, acciaio, ghisa, carta, legno, osso.
Stato di conservazione: buono

Proprietario dell'esemplare in primo piano: CREA