Sismografo verticale Galitzin

Boris Borisovich Galitzin 1905

Strumento che ha contribuito a cambiare la storia della sismologia strumentale con l'introduzione dello smorzamento elettromagnetico.

IDEAZIONE

i 362000 01nQuelli progettati dal principe russo Boris Borisovich Galitzin, nell’Osservatorio di Pulkovo a San Pietroburgo, furono i primi sismografi a trasduzione elettromagnetica del moto sismico e lo studioso forse fu il primo a utilizzare uno smorzamento elettromagnetico: uno per le componenti orizzontali del moto e uno per quella verticale.

FUNZIONAMENTO

i 362000 03nA una robusta struttura a forma di L è appesa una potente molla che sostiene un telaio a forma di triangolo scaleno, nel vertice opposto al lato lungo, rivolto verso il basso. Sul lato più lungo è una massa cilindrica con l’asse scorrevole lungo due asole praticate nel telaio. Nel prolungamento del lato lungo del telaio sono, nell’ordine e analogamente al sismografo orizzontale, il piccolo telaio con le bobine e la piastrina di rame per lo smorzamento, entrambi immersi in coppie di potenti magneti permanenti a forma di ferro di cavallo. La soluzione di porre il punto inferiore di attacco della molla al di sotto del braccio del pendolo (lato lungo del telaio) che sostiene la massa, consente di allungare notevolmente il periodo proprio dello strumento. Analogamente a quanto meglio descritto per il sismografo per le componenti orizzontali, il moto relativo delle bobine rispetto ai magneti produce una tensione indotta, proporzionale alla velocità del movimento. Lo strumento è inserito in un circuito elettrico inseieme a un galvanometro Deprez-D'Arsonval. La corrente elettrica generata provoca l’oscillazione dell’equipaggio mobile del galvanometro. Quest'ultimo porta uno specchietto fissato al filo di sospensione dell'equipaggio mobile. La registrazione avviene su carta fotografica per mezzo di un fascio di luce che incide sullo specchietto del galvanometro e impressiona sulla carta fotografica le rotazioni dello specchietto in un certo modo correlate alle oscillazioni del sismografo. 

Le registrazioni delle due componenti orizzontali e una verticale venivano realizzate da tre distinte coppie galvanometro-registratore installate in una camera oscura, in genere diversa da quella dove erano installati i sismometri.

DIFFUSIONE E NOTE

Almeno due costruttori di strumenti realizzarono in Europa strumenti Galitzin: Hugo Masing a Tartu e la Cambridge Instruments. Considerato troppo costoso l’acquisto della versione industriale dei sismografi Galitzin, Guido Alfani - Direttore dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze, progettò e fece realizzare una sua versione per l'Osservatorio dove è tutt’ora conservato.

Almeno 30 stazioni sismiche mondiali hanno installato nei primi quarant’anni del Novecento, e per periodi diversi, la terna di strumenti Galitzin o le varianti proposte da Wilip. Nella stazione sismica centrale dell’Istituto Nazionale di Geofisica, prima all’Università La Sapienza, poi dal negli anni settanta del Novecento all’Osservatorio di Monte Porzio Catone, funzionarono sismografi orizzontali Galitzin e una terna di sismografi Galitzin-Wilip.

SCHEDA TECNICA

Dimensioni: 120x60x87cm
Materiali: ferro, ferro magnetizzato, ottone, ottone nichelato, rame.
Stato di conservazione: 

Proprietario: EOST - Ecole et Observatoire del sciences de la Terre de l'Université de Strasbourg - Musée