Giulio Grablovitz
Trieste 9 dicembre 1846 - Casamicciola 19 settembre 1928

Fu uno dei maggiori geofisici italiani del suo tempo, che godette anche di grande prestigio internazionale, abbracciando sperimentalmente tutte le discipline delle scienze della terra.

s 01031 03Nato a Trieste durante l'occupazione austriaca, conseguì la cittadinanza italiana nel 1885. Studioso di fisica terrestre e fisica cosmica si occupò di mareografia, delle relazioni tra fenomeni sismici e vulcanici, metereologici e astronomici. La sua attività ufficiale di sismologo iniziò nel 1885 quando viene chiamato a far parte della Regia Commissione Geodinamica, istituita in seguito al terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883. Gli venne affidato il compito di progettare, fondare e dirigere il futuro Osservatorio geodinamico di Casamicciola. Trascorse gli anni più fecondi della sua attività scientifica negli osservatori di Ischia Porto e di Casamicciola, seguendone le vicissitudini e non sopravvivendone alla soppressione, nel 1922. La sua attività di ricerca si concentrò soprattutto sulla sismometria. Con studi teorici e realizzazioni pratiche favorì la modernizzazione della strumentazione sismica adottando rigorosi criteri di registrazione. Realizzò un sistema per ottenere sismogrammi utilizzabili scientificamente, applicando l’astatizzazione sui sismografi orizzontali e verticali anticipando soluzioni introdotte nei sismografi moderni. Abile progettista e tecnico, riuscì a ottenere con un unico strumento la registrazione di onde sismiche di diverso periodo, modificando i pendoli orizzontali Rebeur-Paschwitz per ottenere un nuovo strumento che costituì il punto di partenza per l'evoluzione successiva della sua strumentazione sismica. A lui si deve il primato del riconoscimento dei diversi tipi di onde sismiche, anticipando Richard Oldham e John Milne.

I suoi interessi astronomici, che gli furono così utili anche nella sua pratica sismologica, come vedremo in seguito, si manifestarono fin dalla sua infanzia, come scrisse nel suo diario: “1851 luglio 29 Eclissi parziale di sole osservata dall’abbaino con vetro affumicato”.

Figlio di una famiglia di commercianti, iniziò i suoi studi nel novembre 1857 presso l'Accademia di Commercio e Studi Nautici. Nel 1861 con tutta la sua famiglia si trasferì a Milano. Poco dopo ha iniziato a collaborare nelle attività imprenditoriali della sua famiglia. Nel 1869 tornò a Trieste. 

Nel 1874 pubblicò il suo primo lavoro astronomico sul calcolo dei fenomeni celesti registrati a Trieste e in Italia prevedendo un'eclissi parziale, una copertura e un passaggio di Venere sul sole che si verificarono effettivamente il 10 e 14 ottobre e il 9 dicembre dello stesso anno rispettivamente. L'anno seguente, quando a Trieste vi fu un'ondata straordinariamente alta che Grablovitz chiamava «(...) l'ispirazione per nuovi concetti scientifici», pubblicò tavole di maree, suggerendo l'uso di nuovi tipi di oceanografi.

Nel 1876 pubblicò la Nuova teoria sismica delle maree e nell'agosto dello stesso anno, in un viaggio a Venezia, Grablovitz incontrò Elia Millosevich, vice direttore dell'Ufficio Centrale di Meteorologia (UCM). Furono anni cruciali in cui gli eventi scientifici della vita di Grablovitz si intrecciarono a quelli di un altro grande protagonista della sismologia di quei giorni: Michele Stefano De Rossi. De Rossi voleva perseguire l’obiettivo di organizzare le osservazioni dei fenomeni geodinamici, e si impegnò personalmente, dall’inizio del 1873 per l'organizzazione di una rete di corrispondenti; un anno dopo avviò la pubblicazione del Bullettino del Vulcanismo Italiano (BVI), che doveva rappresentare un centro per la raccolta di dati e la discussione dei risultati, nonché il principale veicolo promozionale per la nascente organizzazione.

Il Bullettino nel 1877 aveva già 105 corrispondenti - Giulio Grablovitz, Antonio Stoppani e Torquato Taramelli tra i nuovi membri - e De Rossi fu in grado di annunciare che era «riuscito a fondare una società vicina o una nuova scuola per gli studi sui fenomeni endogeni in Italia». Alla fine del 1877, Grablovitz pubblicò un'opera sugli effetti dell'attrazione lunisolare (Rapporti fra i moti microsismici e l'azione lunisolare delle maree).

Nel 1880 conobbe Pietro Tacchini, direttore del’UCM, per caso durante un viaggio in treno. Dopo l'incontro con Millosevich, nel 1876, questo con Tacchini fu un punto di svolta nella vita dello studioso triestino, nonché per il nascente servizio geodinamico italiano.

Già nel 1881 l'ingegnere Felice Giordano, Ispettore Capo delle Miniere, richiamò l'attenzione sugli studi di De Rossi, ci vollero tuttavia due terremoti, il 4 marzo 1881 e il 28 luglio 1883, entrambi sull'isola d’Ischia, per convincere il governo a sostenere la ricerca di De Rossi prima di tutto, con l'istituzione dell’Osservatorio e l'Archivio centrale geodinamico in cui De Rossi trasferì completamente le sue attività e di cui fu nominato direttore.

Incoraggiato da Millosevich, con una lettera del 3 novembre 1882, Grablovitz si propose a Tacchini per una futura collaborazione nell'ambito degli osservatori geodinamici.

Il nuovo disastro sismico di Casamicciola del 28 luglio 1883 spinse il governo a intervenire in modo ancora più incisivo. La Reale Commissione Geodinamica fu istituita con un decreto del 20 dicembre 1883; era presieduta da Giovanni Schiaparelli ed era composta da Pietro Blaserna, Francesco Denza, M.S. De Rossi, Galileo Ferraris, F. Giordano, Luigi Palmieri, Francesco Rossetti, Orazio Silvestri e P. Tacchini. La Commissione, che nel frattempo cambiò il suo presidente due volte - Schiaparelli che si dimise e il suo successore Quintino Sella che morì (14 marzo 1884) - si riunì per la prima volta solo alla fine di maggio del 1884 sotto la presidenza di Blaserna. Uno dei suoi scopi preliminari era quello di istituire tre grandi Osservatori «al centro delle principali regioni vulcaniche del paese»: Rocca di Papa, il punto centrale del Vulcano Laziale, Casamicciola, sito dei recenti disastrosi fenomeni sismici e Catania. L'istituzione di osservatori in altri punti di interesse è stata rinviata a una data successiva. Numerosi osservatori secondari avrebbero dovuto dipendere da questi principali osservatori.

Dall'11 al 15 dicembre 1884, Grablovitz accompagnato da de Rossi, Tacchini e rappresentanti di vari ministeri interessati, visitò l'isola di Ischia per identificare la posizione più adatta all'allestimento dell'osservatorio e per arrivare a un accordo con le autorità municipali.

Il 18 dicembre successivo Blaserna presentò il rapporto consegnato lo stesso giorno da Grablovitz al Ministero dell'Agricoltura, riguardante l'ispezione effettuata sull'isola di Ischia. Nel rapporto la collina chiamata Grande Sentinella fu suggerita come il posto giusto per costruire l'osservatorio. Si trovava nella parte centrale della zona che aveva riportato i maggiori danni per il terremoto del 28 luglio 1883. Si caratterizzava per la sua solidità e il suo campo visivo, Tra le varie idee espresse nel lavoro, Grablovitz aggiunse l'ipotesi di realizzare altre stazioni sussidiarie, tra cui una da collocarsi in prossimità al porto di Ischia, presso la «Casina Reale», autorizzata dal Ministero della Guerra. Quell’osservatorio sarebbe stato certamente pronto in breve tempo, e avrebbe consentito le prime analisi geodinamiche, insieme a utilissimi studi mareografici e meteorologici

A seguito del Regio Decreto del 24 luglio 1885, il Re Umberto I nominò membri Giovanni Cantoni, Torquato Taramelli e G. Grablovitz della Reale Commissione Geodinamica e confermò Blaserna presidente. L'8 agosto 1885 Grablovitz ricevette a Trieste una lettera del Ministero con l'offerta di un posto di direttore sull'isola di Ischia, che accettò e a cui fece seguito la comunicazione ufficiale.

Il 15 giugno 1886 Grablovitz presentò alla Regia Commissione Geodinamica la relazione definitiva per l'Osservatorio Geodinamico di Ischia che all'unanimità accettò, diventando anchel'articolo di apertura della quarta parte degli Annali dell'UCM.

In occasione del secondo incontro della Commissione geodinamica dal 14 al 16 giugno 1886, fu presentata al governo una proposta per la creazione di un Ufficio geodinamico centrale in piena regola. L'ultimo incontro della Reale Commissione Geodinamica si tenne nel gennaio 1887, in occasione del quale fu istituita l'organizzazione del servizio sismico italiano. Il 23 febbraio 1887 un disastroso terremoto colpì la Liguria occidentale e la morte e la distruzione causate rappresentarono un ulteriore punto che costrinse il governo a completare il processo di istituzione di un servizio geodinamico nazionale permanente.

Una diatriba privata tra Grablovitz e il Cav. Niccolò De Ferrari, rappresentante nell'Isola del Ministero dei LL.PP., che iniziò nel 1886 e proseguì fino al 1889 e che costò a Grablovitz una condanna, poi trasformata in internamento a Roma, e la definitiva rimozione di De Ferrari da Ischia, rallentò la costituzione degli osservatori di Ischia.

Durante il periodo di assenza di Grablovitz da Ischia, Giovanni Agamennone (settembre 1887) e successivamente Astasio Luchesi (dicembre 1887) furono nominati assistenti per la continuazione delle osservazioni a Casamicciola.

Ancora nel 1887 la Commissione Geodinamica venne sciolta ma, come spiegò Tacchini, la gestione del servizio geodinamico fu affidata a lui e al suo UCM

Le difficoltà incontrate nella costruzione dell’Osservatorio della Grande Sentinella,  convinsero Grablovitz a portare avanti l'allestimento strumentale dell'Osservatorio secondario di Porto d'Ischia che, anche dopo l'inaugurazione dell'osservatorio principale, rimase il suo posto di lavoro preferito.

Appena tornato da un'assenza forzata (cioè carcere e internamento a Roma), Grablovitz iniziò a elaborare i dati che erano stati raccolti nel frattempo nel suo osservatorio e si dedicò a studi oceanografici che in seguito lo avrebbero condotto al pubblicazione di uno studio sulle maree di Ischia. Nel febbraio 1889, il Ministero dell'Agricoltura, a seguito dei fenomeni eruttivi in ​​corso sulle isole Eolie, sulla base di una proposta del Consiglio Direttivo di Meteorologia, ha accettato di coinvolgere il prof. Giuseppe Mercalli nello studio dell'eruzione vulcanica di Lipari. 

Già dal 1895 Grablovitz, nei suoi osservatori dell’Isola d’Ischia, fu in grado di ottenere registrazioni di terremoti di area italiana ed euro-mediterranea e nel 1896 e 1897 di registrare telesismi occorsi in Giappone (31 agosto 1896) e in India (12 giugno 1897). Dai sismogrammi ottenuti per il terremoto giapponese Grablovitz fu in grado di riconoscere tre prime serie di onde (fasi) del terremoto. In uno studio sul terremoto indiano del 1897, Richard Oldham - studioso inglese del servizio geologico indiano - riconobbe in sismogrammi italiani le tre fasi, analogamente, ma indipendentemente da Grablovitz. La letteratura sismologica internazionale riconosce a Oldham la priorità della scoperta, ignorando che lo stesso Oldham la riconobbe circa vent’anni dopo (nel 1914) tale priorità a Grablovitz. Un ulteriore segnale della particolare importanza della sismologia italiana in quel tempo deriva dal fatto che il 74% dei dati utilizzati da Oldham erano estratti da sismogrammi registrati da 25 stazioni sismiche italiane.

Negli anni in cui lo scontro tra Grablovitz e Oldham si stava svolgendo, il sismologo italiano era al culmine della sua maturità scientifica, con una notevole esperienza alle spalle come progettista e sperimentatore di sismografi, ma anche con una straordinaria esperienza nell'interpretazione dei contenuti di i suoi sismogrammi, che gli strumenti installati presso i due osservatori di Casamicciola e Porto d'Ischia registrarono in grandi quantità. Supplisce alla modesta sensibilità e alla bassa velocità della registrazione (30 cm /ora) con la sua grande esperienza nella lettura delle tracce. Per il suo interesse di lunga data nel campo astronomico era, inoltre, molto abile nella determinazione del tempo con metodi astronomici e, quindi, nella correzione degli orologi dei due osservatori.

Nell'aprile 1897, dopo una serie di eventi che coinvolgevano i suoi assistenti, Grablovitz trasferì la sua residenza a Grande Sentinella per avere gli strumenti principali a portata di mano e lasciò uno dei suoi assistenti al Porto.

A ottobre, a causa di un lutto familiare, Grablovitz partì per Trieste e approfittò del suo viaggio per incontrare Albin Belar a Lubiana, con il quale parlò dei pendoli orizzontali.

Nel 1906 gli strumenti progettati da Grablovitz vinsero una medaglia d'oro all'esposizione di Milano.

Il 29 dicembre 1915 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia, mentre il 21 gennaio 1926 fu nominato Commendatore.